Allevamento artemia adulta di toremarino
Vi presento l’ articolo sull’ allevamento dell’ artemia adulta secondo la mia esperienza.
Nella prima parte dell’ articolo vi introdurrò un po’ di notizie generali sull’ artemia salina,dove grazie a queste notizie ho basato il mio allevamento,tenendo conto delle informazioni sottostanti,si può tranquillamente provare ad allevare l’ artemia salina adulta in modo economico sul proprio terrazzo.
ARTEMIA ADULTA
Una volta schiuso, il nauplio diventa adulto attraverso 15 mute.
La sua maturazione sessuale si ha dopo 15 giorni di vita, dove avrà raggiunto una taglia di circa 12 mm. Le artemie in condizioni ottimali possono vivere fino a quattro mesi circa, producendo circa 300 naupli o cisti ogni quattro giorni circa. In condizioni di normale salinità (33 gr/lt) e abbondanza di cibo, le artemie partoriscono naupli vivi, mentre se la salinità inizia a salire o scendere e il cibo scarseggia le artemie iniziano a riprodursi tramite uova.
L'artemia non ha caratteristiche specifiche per l'acqua in cui vive, per la salinità essa può arrivare anche a 100 gr/lt., senza creare problemi alla sua sopravvivenza, per la temperatura essa può variare da -5 C° a + 45 °C, con pH da 6 a 10, può sopportare concentrazioni d’ossigeno di soli 1 mg/lt.
La temperatura ottimale per lo sviluppo dell’ artemia va da 25 a 30 °C, ma anche con 20 gradi si possono avere dei buoni risultati.
La temperatura è un fattore che influenza la rapidità di crescita e la sopravvivenza degli individui. Sembra strano,ma vero,ma gli adulti possono sopravvivere anche a temperature vicino allo 0, ma in queste condizioni la coltura avrà una crescita molto lenta,e non avrà riproduzioni in queste condizioni.
L'ambiente giusto per una buona riuscita deve essere illuminato,in caso contrario possiamo mettere l’illuminazione artificiale costituito da un piccolo neon da 8-15 w ( sarà sufficiente).Per quanto riguarda l'alimentazione si possono usare i seguenti prodotti: mangimi specifici, lievito di birra, sia quello utilizzato in casa che quello in polvere acquistabile in erboristeria, farina di crusca, latte in polvere, farina di soia o di grano, farina di pesce o carne, rosso d'uovo ed omogeneizzati in polvere per bambini. Dato che le artemie si nutrono anche di batteri immettere prodotti che ne stimolano la produzione, daranno ulteriore alimento alla nostra coltura. A tale scopo possiamo utilizzare qualsiasi tipo di verdura o frutta, anche piccoli pezzi di carne cruda. Le quantità da utilizzare per questi ultimi sono proporzionate alla dimensione della vasca, diciamo che per le verdure la grandezza di una foglia di insalata è sufficiente per 20 litri, per i pezzi di carne utilizzare 0.5 gr/lt. Per i prodotti in polvere deve essere utilizzata una quantità tale da rendere l'acqua leggermente intorpidita, è ovvio che la quantità dipende anche dal numero di naupli/artemie che abbiamo. Una volta che l'acqua ritorna quasi pulita si versa dell'altro mangime (ogni 7 giorni circa). L'errore che spesso si commette è quello di somministare troppo cibo, la quantità giusta deve essere consumata entro pochi giorni, visibile dal fatto che l'acqua ritorna di nuovo pulita o quasi.
Tutti i detriti che si formano sul fondo sono utili all'intero sistema, quindi una loro rimozione non è necessaria se la coltura funziona bene. In queste condizioni le nostre artemie si potranno anche riprodurre, una volta diventate adulte, cosi avremo sempre una discreta quantità di artemie senza dover introdurne di nuove. Tutto il sistema spesso è aiutato dall'introduzione di esemplari già adulti fin dall'inizio della coltura, essi nutrendosi di particelle che a volte sono dannose ai piccoli aiutano ad aumentare la sopravvivenza dell'intera coltura.
Esperienza d’ allevamento
Il mio allevamento di ARTEMIA ADULTA è iniziato ben 2 anni fa con l’ allestimento di un secchio esterno,e l’ anno successivo del secondo secchio.
Foto 2-3- ritraggono il secchio attualmente-si vede una presenza sul bordo interno del secchio,sono patine algari comparse spontaneamente,l’ acqua verde sarà causa di fitoplancton nato naturalmente senza immetterlo.
Il secondo secchio,che vedete nella foto 1 (quello a sinistra della foto) lo attivai nel luglio 2011,in contemporanea quando si verificò il collasso di una parte della prima colonia. Il metodo di creazione avvenne in maniera diversa dal primo.
Nel periodo invernale dopo alcuni problemi elettrici dell’ acquario da 250litri,e il suo smantellamento per ricreare il picoreef attuale mi avanzarono alcune rocce che le alloggiai nel secchio con l’ acqua dell’ acquario,e li restarono al buio fino all’ estate dopo le tolsi e l’ acqua avanzata al posto di buttarla la misi accanto all’ altro secchio e volevo vedere tenendolo alla luce se accadeva qualcosa,nel giro di un mese l’ acqua divenne verde,e da li mi venne la pallida idea di metterci delle artemie e vedere se per caso morivano oppure davano vita ad un'altra colonia. Inserendo le artemie non le diedi da mangiare per parecchio tempo e infatti a un certo punto notai che l’ acqua diventava sempre più chiara,fino ad oggi che e trasparente,il risultato e che le artemie si erano nutrite del fito che si era formato nel secchio e da li si riproducevano e crescevano,senza dover somministrare nessun alimento esterno.Però da quando l’ acqua diventò limpida dovetti iniziare a somministrare cibo.
Il secondo secchio,come si vede dalla foto non è stato riempito per interno perché l’ acqua dell’ acquario era per metà e quindi non ho voluto toccare l’ equilibrio che si era formato e quindi tentai come era.
La collocazione della coltura varia da stagione a stagione.
Nel periodo invernale rimangono sul terrazzo della mansarda,però li copro con un vetro trasparente oppure alloggio i contenitori sotto la tettoia in modo che le abbondanti piogge non versano troppa acqua dolce.
Nei periodi autunno-privamera-estate i contenitori vengono poggiati all’ esterno,come si vedono nelle foto dove hanno luce tutto il giorno,però non diretta tranne in privamera estate,che ricevono luce diretta per poche ore di mattina ( dalle 11 e qualcosa non hanno più luce diretta nel secchio).
Avere i secchi all’ esterno nei periodi non invernali penso che sia la cosa giusta perché si crea un po’ l’ ambiente naturale dove ci sono giorni di sole intervallati da giornate di pioggia,cosi come accade in mare ci sono abbassamenti di salinità intervallati da salinità costante,come uno stimolatore del loro ciclo produttivo.
Ho descritto come ho iniziato e come gestisco il mio allevamento.Nulla di difficile,nulla da universitario,cose semplice dove tutti possono provarci.
La fortuna di quest’ anno e che le temperature almeno qua al sud stanno reggendo e permettono di tenere i due secchi ancora fuori,appena arriverà il freddo verranno spostati al coperto e forse uno verrà inserito all’ interno della mansarda,vicino al balcone in modo da sperimentale con le temperature interne continuano a riprodursi oppure avranno comunque una pausa invernale sul ciclo riproduttivo.
Oltre questo attualmente sto provando a integrare una volta a settimana con vitamine di IDROPLURIVIT,vediamo se integrando le vitamine,le artemie diventino più fertili oppure sarà solo per un loro fabbisogno nutrizionale. Le vitamine sono in fase di sperimentazione,quindi non ho dati certi sull’ argomento.
L’ alimento che offro,si può trovare ovunque vogliate,infatti si tratta del lievito di birra nella quantità di 1 volta a settimana,e periodi anche 2 volte a settimana,dipende l’ andamento della colonia.
Essendo all’ aperto in estate ce l’ evaporizzazione dell’ acqua per il caldo,infatti l’ acqua vaporizzata avviene manualmente con semplice acqua di rubinetto,e una volta tantum verso sale sintentico (40gr/L) per integrare sia il sale che i vari elementi che lo compongono.
Per il prelievo delle artemie potete usare quello che vi pare.Io uso varie cose che vedete nella foto 6,infatti uso il classico setaccio per artemie,la siringa,un setaccio casalingo (quello arancio) con maglia grande,ideale per prelevare solamente artemie grandi,quel contenitore trasparente e comodo per prelevare dal secchio le artemie e quelle che rimangono li dentro le scelgo e le aspiro tramite siringa e poi le verso nel setaccio,cosi posso scegliere che tipo di artemia prendere.
In un secchio grande si trovano tutti i tipi di artemie quindi non sempre ci occorrono tutte le dimensioni ed e meglio selezionarle.
Ecco una pescata con il setaccio,da notare le artemie di varie dimensioni. Il buco che vedete nel setaccio e un errore mio,si stava sciogliendo vicino ad una fonte di calore.
Circa un mese fa,nel mese di novembre 2011 ho avviato una nuova coltura collocata all’ interno,partendo da zero.
Le cose che vi servono sono :
- un contenitore di qualsiasi misura che preferito
- Cisti di artemia
- Artemia adulta (se avete gia una coltura avviata)
- Lievito di birra (per alimentarli)
Io personalmente ho usato un contenitore di plastica trasparente che aveva mia madre,è stato svuotato,e lavato con acqua calda.
Dopodiché ho preso dell’ acqua di mare che avevo in casa,prelevato in un ultima uscita di pesca e lo ho fatta bollire per circa 20 minuti,cosi da eliminare eventuali batteri,e altri microorganismi da evitare che in un momento successivo con la presenza di luce solare poteva accadere la formazione di acqua verde,e con la conseguenza di acqua verde puzzolente.
Dopo l’ fatta bollire l’ acqua,lo ho lasciata riposare per raffreddarla,e quando è arrivata alla temperatura ambiente lo ho versata nella bacinella e fatta riposare.
Ecco il procedimento della preparazione del futuro alloggio delle artemie,ora passiamo alle artemie vere e proprio.
In un bicchierino,o uno schiuditoio (per chi ne possiede uno) può versare un po’ di acqua del futuro contenitore delle artemie e versarci al suo interno le cisti di artemie cosi da farle schiudere con un acqua con le stesse caratteristiche chimico-fisiche della vasca principale.
A schiusa avvenuta con una siringa o altro si prelevano le artemie e si versano all’ interno della vasca e si inizia ad alimentare con lievito di birra in dosi piccole,cosi da farle assorbire alla artemie senza inquinare l’ acqua,essendo piccole mangiano molto meno a differenza di quelle adulte e quindi conviene non esagerare subito.
Io nel frattempo che crescevano i naupli ho inserito anche alcune coppie adulte prelevate dai contenitori esterni da accelerare la produzione,in caso non si hanno coppie adulte basta aspettare che i piccoli crescono e si riproducono.
Il fabbisogno nutrizionale della coltura lo notate che quando l’ acqua diventa limpida significa che l’ alimento somministrato e stato consumato tutto e quindi e possibile somministralo altro sempre in dosi giuste.
Attualmente ho notato che oltre alle coppie adulte,ci sono artemie di vari stati e molti naupli nati,quindi la coltura sta funzionando bene.
La collocazione della coltura all’ interno,deve essere posizionate dietro una finestra o balcone,almeno può ricevere luce senza far uso di plafoniere. La temperatura e quella ambientale di casa,senza uso di aeratore.
In questo articolo ho descritto la mia tecnica,molto semplice,semplice che potrà essere applicata da chiunque voglia sperimentare questo metodo che ho usato io,sperando di avere gli stessi risultati,mi piacerebbe leggere e sapere in un futuro se il mio metodo ha avuto lo stesso risultato con altri appassionati acquariofili.
Un osservazione personale,e che le artemie si adattano a qualsiasi ambiente che le alleviamo,sia se si usa acqua di mare,che acqua sintetica,sia se sta all’ esterno che all’ interno,non occorre particolare cura,occorre solo alimentarle,rabboccare acqua se manca,offrire luce e il gioco e fatto.
Concludo il mio articolo salutando tutto il forum,e alcune persone che mi hanno invogliato a scrivere questo articolo per arricchire la cultura di tutti provando un nuovo metodo per la produzione di cibo vivo per far star bene i nostri pesciolini.
Rimango a disposizione di tutti,qualsiasi chiarimento mi trovate sul forum,oppure scrivendo a
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